A proposito di niente di Woody Allen

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Autore: Woody Allen

Editore: La nave di Teseo

Pagine: 398

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La storia completa della vita, personale e professionale, di Woody Allen.

Nato a Brooklyn nel 1935, Woody Allen ha iniziato la sua carriera nello spettacolo a sedici anni, scrivendo battute per un giornale di Broadway, e ha continuato a scrivere per la radio, la televisione, il teatro, il cinema e il New Yorker. Ha lasciato la stanza dello scrittore decenni fa per diventare comico nei locali notturni e, da allora, un regista conosciuto in tutto il mondo. Durante sessant’anni di cinema, ha scritto e diretto cinquanta film, recitando in molti di essi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, diverse statue sono state erette in suo onore (qualcosa di cui non riuscirà mai a capacitarsi) e i suoi film sono stati studiati nelle scuole e nelle università di tutto il mondo. In “A proposito di niente”, Allen racconta dei suoi primi matrimoni, con una fiamma della giovinezza e poi con l’amata e divertente Louise Lasser, che evidentemente adora ancora. Racconta anche della sua storia e dell’amicizia eterna con Diane Keaton. Descrive la sua relazione personale e professionale con Mia Farrow, che ha dato vita a film divenuti classici fino alla loro burrascosa rottura, per la quale l’industria dei tabloid ancora li ringrazia. Afferma di essere stato il più sorpreso di tutti quando a 56 anni è iniziata una relazione romantica con la ventunenne Soon-Yi Previn, diventata una storia d’amore appassionata e un matrimonio felice che dura da oltre ventidue anni. Ironico, pienamente sincero, pieno di guizzi creativi e non poca confusione, un’icona della cultura mondiale racconta, non richiesto, la propria storia.

Cosa ne penso

Recensire e magari consigliare una biografia non è cosa semplice, principalmente perché la biografia è un qualcosa di specifico, un libro che prevede a priori l’instaurarsi di una  scintilla di curiosità tra il protagonista del libro e il possibile lettore. 

Woody Allen è senza dubbio conosciuto da tutti, le sue opere cinematografiche sono state e resteranno per sempre delle fulgide perle nel panorama cinematografico mondiale. Personalmente mi sono divertito moltissimo a leggere “A proposito di niente“. Sin dall’inizio con i racconti della sua infanzia non mancano aneddoti e battute che mi hanno fatto ridere. Questa biografia è costituita da una narrazione brillante, divertente e intelligente. Nella prima parte il ritmo è strepitoso. I racconti sulla sua famiglia, le sue prime disavventure amorose e la descrizione di come uno sconosciuto di nome Allan Stewart Königsberg sia diventato Woody Allen, hanno riempito pagine ricche di brio e di strepitosa ironia. Viene da pensare (capiterà a tutti leggendo questo libro) che le assurdità comiche e/o tragicomiche dei suoi film siano solo una piccolissima parte di ciò che sia realmente accaduto nella sua vita. 

Naturalmente la lunga e tormentata descrizione degli avvenimenti riguardanti la relazione con Mia Farrow, tra cui le accuse di molestie su sua figlia -dalle quali Woody Allen è stato completamente scagionato- presenta un ritmo decisamente più sommesso e la descrizione dei fatti si fa a tratti pignola. L’autore non descrive più in maniera distaccata e frivola, ma anzi sembra quasi che colga l’occasione per dire finalmente ciò che pensa dopo aver taciuto, e subito, per anni la macchina del fango ad opera dei mass media. Dal punto di vista letterario magari potrà essere meno accattivante, ma è stato interessante scoprire il Woody Allen più umano e più disilluso. Ci viene presentato un padre deluso e ferito, un uomo solo a cui sono rimasti pochi ma fedeli amici, tra i quali Diane Keaton.

Un’altra importante parte del libro, sempre mescolata alla narrazione cronologica dei fatti, è riservata alla descrizione del suo lavoro d’artista e di regista. I suoi film, le sue commedie teatrali, i suoi successi, le sue opere meno riuscite… Insomma viene voglia di rivedere tutti i suoi film leggendo questo libro! 

Di “A proposito di niente“, oltre gli spunti comici che mi hanno fatto ridere molte volte, ho apprezzato la sincerità dell’autore nel non nascondere il suo disincanto verso la società. La sua disarmante onestà nell’ammettere di non avere un bel carattere e di essere molto probabilmente un misantropo. Woody Allen ammette di essersi dovuto acculturare inizialmente per far colpo sulle ragazze e successivamente per essere all’altezza del suo lavoro… “Leggo per legittima difesa“. Dichiara di essere un regista pigro e riconosce di non essere l’autore di uno dei dieci capolavori del cinema. Nonostante questo descrive una vita piena, nevrotica, fatta di episodi assurdamente comici, la vita di un uomo preda delle sue fobie e manie ma sempre focalizzato sul suo lavoro (tanto da accorgersi appena che il presidente è stato ucciso), una vita fortemente travagliata dall’incontro con Mia Farrow. Ma Woody Allen, per sua stessa ammissione, conclude dicendo che rifarebbe tutto perché solo così ha potuto conoscere Soon-Yi, una moglie devota, che da oltre vent’anni amministra e gestisce in toto la sua vita.

Senza ulteriori giri di parole, posso affermare di aver amato quest’opera, che definirei essenziale. Sicuramente la migliore biografia dell’anno!

VOTO: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️/5 (5/5)

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